Interposizione illecita di manodopera: serve davvero reintrodurre le sanzioni penali?
Recentemente durante l’ultimo incontro tra governo e sindacati sulla salute e sicurezza sul lavoro sono emersi elementi interessanti contenuti nel Dl Pnrr in merito all’ampliamento dell’organico dell’Ispettorato nazionale del lavoro ed all’introduzione, a partire dal prossimo ottobre, di una patente a punti per le aziende che operano nei cantieri temporanei o mobili, con l’esclusione di quelle già provviste di attestato di qualificazione Soa ( per scoprire di più sulla certificazione SOA clicca qui).
È stata proposta, anche l’introduzione del “reato per l’interposizione illecita di manodopera”, nei casi in cui il personale non abbia un contratto di appalto e un distacco regolare, dopo la depenalizzazione avvenuta nel 2016.
Le sanzioni possono arrivare fino all’arresto per chi viola le nuove disposizioni, previste dal decreto PNRR, per il contrasto del lavoro irregolare negli appalti e subappalti di opere e di servizi. Il D.L. n. 19 del 2024 ha reintrodotto il reato di somministrazione illecita di manodopera, che punisce il somministratore e l’utilizzatore con la pena dell’arresto fino a un mese o l’ammenda di euro 60 per ciascun lavoratore coinvolto e per ciascun giorno di somministrazione. L’apparato sanzionatorio in tema di esternalizzazioni illecite e fraudolente prevede, inoltre, delle circostanze aggravanti e dei limiti entro i quali determinare le sanzioni che vanno applicate.
Per contrastare l’ormai dilagante fenomeno dell’interposizione illecita di manodopera e sull’onda emotiva dei tragici infortuni sul lavoro verificatisi recentemente, il Governo ha introdotto alcune misure che tendono ad inasprire le conseguenze a carico dei datori di lavoro.
Il Governo, quindi, si è reso probabilmente conto che, per contrastare il deprecabile fenomeno delle esternalizzazioni illecite di manodopera (con tutto quello che ne consegue sotto il profilo della salute e sicurezza del lavoro), la mera sanzione amministrativa (peraltro limitate dalla presenza di un tetto massimo di 50 mila euro) non rappresentava più un efficace deterrente.
L’obiettivo, in sostanza, è quello di rafforzare le misure volte a salvaguardare la sicurezza sul lavoro, dato il fatto che quelle finora vigenti non sono riuscite, ed i numeri lo testimoniano drammaticamente, a ridurre l’impatto umano e sociale derivante dagli incidenti sul lavoro.
“FILAP non è concettualmente contraria a dare corso ai contenuti illustrati né alla patente a punti; ma ritiene importantissimo che si proceda alla risoluzione di molteplici situazioni ad oggi carenti a cominciare dal nodo formazione, che deve andare oltre gli aspetti meramente formali e burocratici, essere effettiva, efficace e diffusa a tutti i livelli, partendo dalla scuola e coinvolgendo i datori di lavoro.
Riteniamo anche fondamentale che si apra un confronto con gli organismi europei per escludere gli investimenti in formazione dalla disciplina degli Aiuti di Stato, specie in favore delle Pmi, e che venga assicurata la piena disponibilità delle risorse derivanti dal contributo dello 0,30%; oltre a potenziare il numero degli ispettori” Le parole del Segretario Nazionale di Filap ( clicca qui per scoprire di più)
“Sul Codice degli appalti, ferma restando la necessità di una sburocratizzazione, occorre garantire i principi di trasparenza, legalità e tutela ambientale e paesaggistica, e rafforzare ulteriormente la clausola sociale. Rispetto alla questione del subappalto, se occorre adempiere alle indicazioni comunitarie, bisogna, però, anche assicurare tutti i controlli ispettivi possibili a garanzia dei lavoratori, ma anche dello stesso committente, valorizzando poi la responsabilità in solido per tutta la filiera ed è, inoltre, fondamentale assicurare a tutti i lavoratori lo stesso trattamento economico e normativo, attraverso l’applicazione del contratto collettivo riferito all’attività svolta, chiarendo che non è possibile l’utilizzo di personale inquadrato con contratto collettivo di altro comparto” conclude il segretario nazionale.